Destra integrazionista

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Si sta assistendo in gran parte del Mondo Bianco, soprattutto per quanto riguarda l’Europa, ad una nascita di “false friends”; si tratta di movimenti, partiti, ed in generale di ambienti di diverso tipo che promuovono un’ideologia di matrice conservatrice, anti immigrazione ma totalmente slegata dal fattore razziale. Addirittura, l’ideologia promossa da questi gruppi è spesso orientata all’assimilazione forzata nei confronti degli allogeni. Concetti ricorrenti in questo tipo di false opposizioni sono uno spiccato anti-islamismo più di tipo fallaciano che di tipo identitario, ed un sionismo geopolitico. Il problema ebraico viene negato, minimizzato o considerato in modo parziale e distorto. Viene infatti fatta la distinzione fra ebreo internazionale ed ebreo sionista, asserendo che il primo è un nemico mentre il secondo è un potenziale alleato. I nazionalisti israeliani a loro dire rappresenterebbero un avamposto del “Mondo Occidentale” in funzione anti-islamizzazione dell’Europa. Ovviamente, ed in malafede, vengono omessi tutti i collegamenti fra ebreo internazionale ed ebreo sionista, viene omesso il fatto che il potere ebraico nel mondo bianco(ebreo internazionale) causò la nascita del sionismo, prima come movimento ideologico fra gli ebrei internazionali, poi come migrazioni di massa in Palestina, ed infine come nazionalismo Israeliano degli ebrei residenti nello Stato di Israele, con il supporto o l’accondiscendenza dei “governi occupati” di molte nazioni bianche. Viene omesso anche che gran parte dell’ebraismo internazionale sostiene lo Stato di Israele, la cui esistenza a sua volta rafforza l’ebraismo internazionale. Un rapporto di causa-effetto-feedback continuo che viene omesso volutamente, al fine di confondere le idee affermando una semplicistica divisione fra “ebrei internazionali nemici” ed “ebrei nazionalisti israeliani amici”.

Esempi di questo tipo di ambienti sono l’English Defence League (EDL), dall’Inghilterra, ed il partito di Geert Wilders, dall’Olanda. L’EDL è un movimento pro UK, anti-islamico, che però vede tutto dal punto di vista “British-centrico” includendo come “British” anche i discendenti dei non bianchi provenienti dalle ex colonie ed anche gli immigrati più recenti purchè integrati ed occidentalizzati. Questo movimento fa esplicitamente un discorso antirazzista(un loro striscione recitava “blacks and whites united against islam”, e decisamente pro israeliano. Addirittura, essi manifestano con la bandiera Inglese di fianco alla bandiera Israeliana. Geert Wilders si è più volte dichiarato sionista, affermando di sentirsi a casa ogni volta che va a visitare Israele. È arrivato persino ad andare al muro del pianto con la kippah, è evidente e risaputo che egli è sionista dichiarato. Egli non avrebbe nulla contro gli allogeni occidentalizzati ed anti-islamici. Ad esempio Ayaan Hirsi Alì, di Mogadiscio, lavorò con Wilders per presentare un documento in cui si chiedeva la limitazione dell’immigrazione dai paesi arabi di religione islamica.

Ma si tratta solo della punta dell’iceberg del problema generale “destra integrazionista”. Chi promuove certe ideologie sopra descritte probabilmente sta lavorando “a destra del centrodestra” al fine di incanalare il consenso dei dissidenti e portarlo, a loro insaputa, all’interno di un’opposizione comunque servile al sistema. Servile al sistema perché non tratta né la questione ebraica nel modo giusto né tantomeno la questione razziale. Talvolta capita che la questione razziale sia usata come specchietto per le allodole, come esca per i pesci, per attirare identitari inesperti da traviare man mano fino a far loro perder di vista l’obiettivo.

In Italia? Anche qui vi è un’area molto trasversale ed eterogenea che può esser definita “destra integrazionista”. Si parte dalla defunta Oriana Fallaci, per arrivare ai suoi seguaci spirituali, come il perfetto allogeno rinnegato/convertito/integrato Magdi Allam, convertitosi in diretta TV al Vaticano. Altra esponente della destra integrazionista è Daniela Santanchè, molto anti-islamica ed altrettanto pro-integrazione; ricordiamo il suo impegno perpetuo a fianco delle associazioni di donne marocchine in Italia. Il suo occidentalismo stile “donne islamiche, vi libero dal velo” è parente stretto dell’occidentalismo stile “islamici, vi porto la democrazia e vi libero dai tiranni” tipico del Governo USA, espressione delle volontà dell’ebraismo internazionale e dello Stato di Israele.

La Lega Nord potrebbe pure considerarsi “destra integrazionista”. Umberto Bossi negli anni ’90 affermava:

“Lo scontro in atto è ormai chiaro. Da un lato abbiamo il capitalismo individualista americano, con tutto ciò che ad esso consegue (ovvero negazione della protezione sociale, delle pensioni e della sanità), e dall’altro il capitalismo sociale europeo. L’immigrazione clandestina è una delle armi utilizzate dal capitalismo mondialista americano per scardinare l’Europa, per indebolirla nelle fondamenta. Dal 1 gennaio 1993, ovvero dalla nascita dell’Unione Europea, l’America ha cominciato a temere di perdere il proprio primato economico nei confronti dell’Europa. Quindi ha messo in campo tutte le proprie forze e i propri alleati. La massoneria, ad esempio, e a questo riguardo intendo pubblicare tutti i nomi dei massoni che garantiscono gli interessi americani: come Prodi che fa parte dell’Aspen Institute. [...] Il progetto mondialista americano è chiaro: vogliono importare in Europa 20 milioni di extracomunitari, vogliono distruggere l’idea stessa di Europa garantendo i propri interessi attraverso l’economia mondialista dei banchieri ebrei e attraverso la società multirazziale.

Il disegno dei 20 potenti americani non passerà, anche se usano armi potenti come droga e televisione”.

Oggi la Lega Nord ha dato un sindaco mezzosangue come Sandy Cane, di Viggiù, una caposezione a Malnate è tunisina, Hajer Fezzani, e ci sono state varie candidature a varie elezioni provinciali di allogeni. Evidentemente all’interno della Lega Nord vi è stato un processo di trasformazione di questo partito a “partito di opposizione di matrice etnonazionalista” a “partito di destra integrazionista”. Il Ministro Maroni è stato visto abbastanza spesso andare in Sinagoga con la kippah, pur non dichiarandosi apertamente sionisti, gli esponenti della Lega Nord parlano spessissimo del pericolo islamizzazione ma assai raramente della questione ebraica, anzi, badano bene a tener fuori eventuali personaggi considerati “non conformi”, personaggi più o meno rispettabili che possono essere tanto Borghezio quanto giovani esponenti locali non famosi ostracizzati e fatti fuori gradualmente dal partito tramite vari metodi a causa di certe idee non conformi riguardo la questione razziale e la questione ebraica.

I partiti di Destra Radicale si lamentano del fatto che i voti degli anti-immigrazionisti non finiscono a loro a causa della presenza della Lega Nord che a loro dire ha la funzione di partito-cuscinetto per il centrodestra. Non ho la verità in tasca ma potrebbe esser come dicon loro. Gli stessi partiti di Destra radicale però, forse in quanto “opposizioni controllate atipiche”(vedi http://veraopposizione.wordpress.com/2011/09/24/opposizionicontrollateatipich/) parlano assai raramente di questione razziale e questione ebraica trattata a 360 gradi. Talvolta alcuni movimenti prendono anch’essi posizione contro l’identitarismo razziale, e talvolta entrano fra le fila di alcuni di questi movimenti anche degli allogeni integrati, dei non bianchi. In questi casi, volenti o nolenti, alcuni movimenti entrano di diritto nella definizione “destra integrazionista”.

Ma la destra integrazionista non è un problema recente, non è una, per usare discutibili termini altrui “degenerazione moderna prodotta dal millenario complotto giudaico-massonico-comunista blablabla”, la destra integrazionista è un qualcosa che esiste da molto, ma molto tempo. Il Vaticano stesso è probabilmente fra le più antiche istituzioni di “destra integrazionista”. Basti pensare alle crociate, considerate da molti identitari un modello da seguire. La mentalità delle crociate verso i nemici non era “allogeno, via da questa terra che io conquisto o difendo”, ma era “infedele, convertiti o muori”, qualcosa di simile allo “speak english or die” o al “camel barchet e va a ca tua” di Prosperini, rivolto ai non integrati, o alla frase degli xenofobi non identitari razziali “chi è bravo e lavora e si integra sta qui, chi non si integra va via”. Le guerre della destra integrazionista sono guerre in cui la vittoria avviene per assimilazione. Anche la religione islamica può essere intesa, da un certo punto di vista, “destra integrazionista”, in quanto essa mira alla conversione degli infedeli e quindi alla loro assimilazione culturale. Il cosiddetto scontro fra le civiltà teorizzato da Oriana Fallaci altro non è che scontro fra due destre integrazioniste. Il risultato di un eventuale scontro al netto del resto sarà sempre un’assimilazione, un qualcosa in ogni caso contrario ad un’ideologia identitaria razziale. Sempre riguardo al Vaticano, basta pensare alla preghiera pre-conciliare(alla faccia di chi dice che prima del Concilio Vaticano II il Vaticano era una forza a nostro favore), conosciuta come Oremus et pro Perfidis Judaeis il cui testo in italiano,

Preghiamo anche per gli ebrei che non credono, affinché il Signore e Dio nostro tolga il velo dai loro cuori ed anche essi (ri)conoscano il Signore nostro Gesù Cristo.

Dio onnipotente ed eterno, che non allontani dalla tua misericordia neppure la incredulità degli ebrei, esaudisci le nostre preghiere, che ti presentiamo per l’accecamento di quel popolo, affinché (ri)conosciuta la luce della tua verità, che è Cristo, siano liberati dalle loro tenebre.

Il senso di questa preghiera, nemmeno tanto velato, è preghiamoperchè gli allogeni ebrei residenti in Italia diventino cristiani e si integrino. Si capisce quindi che il Vaticano stesso è e fu un’istituzione di destra integrazionista.

Un identitario razziale che è in grado di riconoscere i “false friend” parte avvantaggiato. Chi è in grado di riconoscere o di segnalare possibili “false friends” è pregato di farlo, il contributo di tutti è gradito.